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IL VISCIDO POTERE SOCIALE NEL TRENTINO

IN VIAGGIO TRA LE PIETRE E I SASSI

E’ di questi giorni la notizia di un gruppo umano che

nel Trentino, tra le difficoltà, cerca, come tutta l’umanità, un po’ di tranquillità e felicità. Una famiglia, una vera famiglia. Un uomo, una donna, una

figlia e un cane nero bellissimo. La crisi e la difficoltà a trovare lavori colpisce anche loro. La vergogna del sistema liberista e capitalista che porta la gente alla

fame continuando ad accumulare ricchezze. Non ci sarebbe niente da aggiungere se non ci fosse, dentro la storia, una vergogna parallela. La provincia autonoma di Trento legifera con l’ambizione di rappresentarsi come una piccola oasi di un territorio

europeo ed avanzato. Ma deve esserci un trucco se poi gran parte delle leggi provinciali di protezione sociale

vengono disattese, vilipese e non applicate. Un trucco che va indagato e che porterebbe certamente a scoprire verità  scandalose. E la storia di questa bella

famiglia, come tante, molte altre storie simili a questa,

grida vendetta. Si, una bella famiglia, perché dopo essere stata sfrattata e senza più casa,  il servizio sociale altro non ha saputo fare che proporre il progetto di frantumarla.

Senza più casa, all’uomo e alla donna è stato detto che possono riparare in qualche comunità e lasciare  il bellissimo nero al canile municipale. E se dici no mostri bellezza e anche tanto coraggio se l’alternativa è la strada.  Ora, il punto di questa viscida condanna affonda nel sadismo e nel piacere del potere nutrito da interessi ben celati perché  le leggi ci sono per applicare una alternativa, perché non siamo in Africa.

Ma frantumare la famiglia, costringendola pure ad abbandonare il cane, significa monetizzare con gli interessi la sofferenza di esseri viventi. A fronte di una pletora di normative per il sostegno sociale che la provincia ostenta con orgoglio nel suo sito ufficiale, la

scelta sarebbe quella di mandare l’uomo in una comunità per uomini, la donna in una comunità per donne. In quelle comunità dove si lavora gratis, gestite dai parassiti che succhiano quel poco di sangue rimasto alla povertà. Le comunità foraggiate dal denaro pubblico che producono ricchezza senza costi e danno impieghi precari e risicati stipendi ma che sono un vero gioiello per gli scambi, i voti e le

fratellanze. Le comunità, dove i pochi capi agiati avanzano bene e tutti gli altri, che non sono niente,

ruotano nel meccanismo della fabbrica capace di attingere altra ricchezza dall’ultimo stadio di una umanità a cui è stato tolto tutto. Una parte del trucco è svelato. La famiglia rende se frantumata. E non serve nemmeno ricorrere ai calcoli di un matematico. Basta sommare il costo delle rette che vanno ad ingrassare

i benefici delle fratellanze per scoprire quanta spesa maggiore occorre investire rispetto al costo sociale

di garantire una casa con le leggi che ci sono ma non sono applicate. Poi sullo sfondo svolazzano i veri avvoltoi del mercato immobiliare garantiti da leggi anticostituzionali che permettono ai padroncini squallidi di trasformare topaie in rendite da veri stipendi. E così il viscido potere del controllo sociale

giustifica i limiti e le coperture parziali e rimanda alle comunità le soluzioni. Un ingranaggio complicato che sembra difficile da scrutare. Invece, a guardare bene, è tutto facile da capire. Il viaggio del narratore tra le pietre e i sassi svela gli imbrogli e cerca di dare un volto ai veri pazzi che si annidano tra le stanzucce di un becero potere, piccolo, piccolo e porta ad un risultato purtroppo senza speranza. Il poeta Pierpaolo Pasolini lo aveva capito già trent’anni prima avendo la visione esatta di un mondo che diventava sempre più brutto. Ma quello che è diventato e che diventerà, per quanto sia impossibile lavorare per un recupero, deve essere raccontato per un atto di giustizia almeno verso le vittime. Oggi sul web, con il grande fenomeno del ciberspazio, trovate di tutto con sociologi, psichiatri, psicologi,psicoanalisti o ciarlatani, mestieranti e pseudo professionisti improvvisati che caricando un ginepraio mega galattico di sciocchezze, cercano di spiegare i misteri della mente e la sofferenza prodotta dalla mente quando si relaziona con la mente degli altri. Ma quello che nessuno vi dice è che questa gente è la stessa che troverete nelle stanzucce del potere quando cercherete di chiederle aiuto per risolvere i vostri problemi e lenire i vostri bisogni.

 

 

 

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