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A MODICA QUEL CANCRO DEVASTANTE

LE  STORIE BREVI E VERE DI DANIELE RUTA

 

Questa storia che un giorno diverrà leggenda è per intanto una storia vera perché quando l’anima la sente e la riporta sulla carta è certo allora che il movimento della penna rappresenta solo una vera verità che aspetta. Allo stesso modo e con lo stesso senso la penna si muove per disegnare sulla carta l’esistenza degli uomini lupo, individui non riconoscibili con le loro vere forme che sanno chi cercare e chi guardare. Anche la giustizia è certa seppure il racconto appare vago, nebuloso, incomprensibile o non credibile. Queste esistenze pure, animalesche e primordiali fanno da contrasto, con la loro vendetta, alla miserabile azione  degli uomini. Si trovano ovunque gli uomini lupo per fare di giorno quello che pensano di notte o nelle loro amate notti quando intendono cercare i pensieri degli altri, innescare agli altri i pensieri e muovere una penna, due penne, tante penne che sembrano bloccate e che aspettano la notte. Una notte attesa, una notte che aspetta e poi infine lo scivolare di un messaggio per

comunicare al mondo la storia vera, la storia che diverrà leggenda. Anonimamente scivolano verso un territorio per raccogliere le scene e le azioni dei miserabili che accumulano denari con i canili dove le anime pure dei bambini vivono il terrore aspettando l’olocausto. C’è un cane, piccolo,disperato,chiuso al caldo torrido che grida tutto il suo dolore. E loro, gli uomini lupo, questo dolore lo sentono, lo prendono con loro, lo fanno diventare uno strumento. Questo cane, fuori da un canile ma dentro il lager di un privato.

Ci sono tanti cani morti per strada, da strada a strada, da pietra a sasso. Cosa hanno vissuto, cosa hanno patito? Perché sono lì? Perché sono stati lasciati lì?

Uno strumento ancora, per il cancro devastante. C’è il miserabile vicino che inquina la campagna di veleni tanto capaci di colpire prima dei miserabili gli esseri sensienti, gli animali che con la loro purezza potrebbero far conoscere agli uomini solo amore. Scivolando verso le grandi cornici iblee ecco le scene e  le azioni. I canili da posto a posto, i vicini, i lager dei privati. E’ tutto tanto, è tutto

troppo.  Sarebbe già persa una guerra contro la  miseria. La strategia si sposta.

Si può guardare qualsiasi cosa o lanciare uno sguardo alla contea di Modica.

Si possono ricordare i posti dove sono stati visti i  lager, gli animali morti, quelli che disarmati gridano. Si possono ricordare le gabbie, i mercati, la sofferenza in vendita e  gli sguardi rassegnati anche al  dolore dei   viventi. Sono uccelli, gufi o

magnificenze di ogni specie. E poi loro, gli uomini lupo, armati, sempre più armati,  armati all’ennesima potenza da tutto quello che hanno visto e che assumono in uno sguardo. E, dopo aver cercato i posti e i miserabili, trasformano lo sguardo puntato sul miserabile in un cancro devastante per le sue carni .Questa è una storia vera e aspetta la leggenda.

 

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